GIORNALE dello Shorei-Kan Europe
Numero 8 - aprile 1994
Sommario
Editoriale
di Shihan Toshio Tamano
Incontro con Scott Lenzi
di Rino Echelli e Andrea Longoni
Goju-Ryu Shorei-Kan
Nontron di Dominique Poupeau
Una gara di Luigi
Tanzillo e Sabino Muccilli
Una scelta importante
di Alessandro Corda
Storia di una ricerca
Una conversione
non senza difficoltà di Cristian Bozzetti
Quanti stili di karate
conosci? di Bruno Butera
Saluti dalla palestra
di Losanna
Promozioni nel 1993
Editoriale
Sono felice di vedere che questo Giornale
dello Shorei-Kan è finalmente pubblicato dopo due anni
di assenza. Si può dire che la sua uscita è un vero
evento perché è il primo pubblicato da un membro
dell'associazione Shorei-Kan Europe. Fino all'ultimo giornale,
il n°7, eravamo mia moglie ed io a pubblicarli. Fin d'ora
le Notizie ufficiali dello Shorei-Kan Europe saranno pubblicate
dai membri. Questa transizione è stata iniziata quando
feci un discorso durante l'assemblea generale dell'associazione
S.E. nell'ottobre 1993. Ecco un brano di questo discorso.
"Lo Shorei-Kan Europe ha raggiunto una dimensione
tale che mia moglie ed io non possiamo più continuare a
gestire tutte le sue faccende da soli. Abbiamo più di 100
cinture nere nella nostra organizzazione. Spero che capiscano
lo spirito del karate Shorei-Kan e del kobudo Shorei-Kai, ci aspettiamo
ed abbiamo bisogno del loro concorso all'attività dello
S.E."
In seguito al mio discorso il sig. Otto Kölbl
si è detto pronto a pubblicare questo giornale. Anche altre
cinture nere hanno reagito in modo positivo. Istruttori e cintire
nere d'Italia hanno cominciato a scrivere regolarmente degli articoli
sul nostro karate e sul nostro kobudo per la rivista Samurai
ed hanno pagato di tasca loro per pubblicarvi della pubblicità
per lo Shorei-Kan Europe e per le loro palestre. In Francia alcune
cinture nere della palestra di Nontron hanno iniziato a cercare
palestre in altre città della regione per aprire altre
scuole. Alcuni allievi della palestra di Parigi seguono i corsi
per Istruttore di Karate della federazione francese di karate,
per ottenere un diploma statale di istruttore di karate.
Quando il maestro Toguchi si spostò da
Okinawa a Tokio, fu lui a lavorare per costruire l'organizzazione
dello Shorei-Kan nell'isola principale del Giappone. Ebbe bisogno
di circa 7 anni per fare germogliare il seme dello Shorei-Kan.
Noi, che eravamo i suoi studenti, l'aiutavamo in vari modi, ad
esempio affiggendo manifesti, pubblicando le Notizie dello Shorei-Kan,
facendo dimostrazioni, etc.
Sento che in Europa sta tornando
lo stesso spirito che c'era trent'anni fa a Tokyo. sono pieno
di fiducia per il futuro dello S.E. finchè i suoi membri
apprezzeranno il karate Shorei-Kan ed il kobudo Shorei-Kai mantenendo
sempre questo spirito e stringendo amicizie tra di loro.
Toshio Tamano
Direttore Tecnico dello Shorei-Kan Europe
Sommario
Incontro con Scott
Lenzi
Quest'estate (1992) abbiamo partecipato all'allenamento
settimanale di karate tenuto da Shihan Tamano presso Nontron,
nel mese di agosto. L'allenamento si è svolto molto bene,
con una particolare cura posta dallo Shihan nella correzione della
nostra posizione Sanchin Dachi, tuttavia ciò che ha caratterizzato
questa settimana è stato sicuramente l'incontro con Sensei
Lenzi.
La nostra aspettativa era grande e la curiosità
altrettanta, desideravamo vedere il primo allievo dello Shihan
e speravamo nell'occasione (se possibile) di mettere alla prova
le sue tecniche. Non ci aspettavamo però che Scott Lenzi
possedesse quella tranquillità, gentilezza e disponibilità
che sono proprie di Shihan Tamano. Appena l'abbiamo conosciuto
il suo comportamento è stato tale da fugarci subito tutte
le curiosità ed i desideri per lasciare spazio ad un sentimento
di profondo rispetto. Rispetto del Sensei e della sua serietà
nella praticadel karate, e felicità nel vedere che insieme
a Shihan Tamano ci sono delle cinture nere di alto grado che ci
possono comunque aiutare e guidare nella vita.
Forse noi pensavamo che i titoli di Godan e di
Shihan corrispondessero ad una mera indicazione del livello di
bravura nelle tecniche di karate. Abbiamo invece capito che sono
molte di più le qualità che si devono avere per
divenire come Sensei Lenzi.
I nostri ringraziamenti vanno a Shihan Tamano
e Signora, a Sensei Lenzi ed ai Signori Poupeau, che tra le molte
difficoltà organizzative si sono prodigati per farci trascorrere
questa settimana al meglio.
Pierino Echelli, Andrea Longoni (Milano)
Sommario
Goju-Ryu Shorei-Kan Nontron (Francia)
Per gli amici che non conoscono la nostra piccola
città di 4000 abitanti, ve la presento adesso. Situata
nel centro del Perigord Vert, è ricca di storia e tradizione,
ma povera da un punto di vista economico. E' piuttosto una regione
turistica.
In questa piccola città si incontrano due
volte alla settimana una trentina di karateka per praticare
il karate ed il kobudo. Il sabato pomeriggio ha luogo un corso
per i bambini. Quest'anno è stata aperta un'altra palestra
a Excideuil, un'altra piccola città del Perigord Vert,
per iniziativa di Sylvie Gaudout, che ci abita. E' lei, con l'aiuto
di un'altra cintura nera, che vi insegna. Da un punto di vista
amministrativo questa palestra è attaccata a quella di
Nontron e gli allievi partecipano il più spesso possibile
ai corsi di Nontron.
Lo scopo della scuola Shorei-Kan di Nontron è
di accrescersi e di partecipare il più possibile alla vita
della nostra organizzazione. Nel '91 e nel '92, 60 karateka si
sono incontrati a Nontron per gli stages dell'estate organizzati
dallo Shorei-Kan Europe; saremmo felici di poter proporre la nostra
città per altri stage, ad esempio di kobudo. Nell'ottobre
1993 il Maestro è venuto a Nontron per uno stage di karate
e kobudo. Tutti gli allievi di Nontron ed alcuni di Parigi e Vichy
vi hanno partecipato. Abbiamo potuto approfittare dell'insegnamento
del Maestro, che attribuisce sempre tanta importanza alle tecniche
di base, e lo ringraziamo.
Quest'anno speriamo di poter partecipare ai diversi
stage previsti dalle scuole e dallo Shorei-Kan Europe. Abbiamo
potuto seguire i corsi del Maestro a Parigi e Vichy; parteciperemo
allo stage di Ginevra e speriamo di poter andare a Milano in maggio.
Saremo in parecchi allo stage estivo di Vichy.
Per porre termine a questo articolo vorrei fare
alcune domande al Maestro Tamano: qual è l'arma del kobudo
che preferisce? Qual è il suo kata di karate preferito
(è giusto chiamarlo Tokyu Kata?)? Qual è il kata
preferito dal Maestro Toguchi?
Dominique Poupeau
responsabile della scuola di Nontron (Francia)
Sommario
Una gara
Domenica 6 febbraio ha avuto luogo il torneo COOP
Lombardia, una manifestazione di arti marziali durante la quale
si sono svolte gare di karate, sia di kata che di kumite.
A questa manifestazione ha partecipato anche il K.C. Shorin-Shorei
del maestro Rino Echelli con un buon numero di ragazzi e di bambini.
Dopo esserci ritrovati presso la palestra di Binasco siamo subito
partiti per raggiungere il palazzetto dello sport di San Fruttuoso,
vicino a Monza.
Prima dell'inizio delle gare di kata siamo
stati suddivisi in categorie in base all'età e alla cintura.
Gli stili partecipanti erano quattro: il SANKUDO, lo SHOTOKAN,
lo SHITO-RYU ed il nostro GOJU-RYU SHOREI-KAN.
Alle 9.30 sono iniziate le gare sia dei bambini
che degli adulti. Si sono così svolte due manches,
in ognuna delle quali ogni atleta presentava un kata; l'accesso
alle finali era deciso in base alla somma del punteggio dei due
kata.
Tra tutti i rappresentanti del K.C. Shorin-Shorei
solo Sabino Muccilli, cintura nera shodan, si è
qualificato per le finali grazie all'ottima esecuzione dei kata
KAKUHA DAI ICHI e KAKUHA DAI NI. Mentre tutti gli altri atleti
portavano in finale i kata più spettacolari, Sabino sbalordiva
tutti, sia arbitri che spettatori, con l'esecuzione del kata TENSHO.
Grazie a quest'ultimo è riuscito a qualificarsi per il
secondo posto.
Le gare sono finite a mezzogiorno, ma purtroppo
per la premiazione siamo stati costretti ad attendere la conclusione
delle gare di kunite, alle quali nessuno di noi ha partecipato.
Così solo verso le 17 siamo tornati a casa felici, sia
del risultato che della bella giornata passata in compagnia.
Luigi Tanzillo
K.C. Shorin-Shorei - Binasco (MI)
L'esperienza di una gara è una cosa che
può essere più o meno considerata come valida. Sicuramente,
però, per gli studenti di Binasco dello Shorei-Kan Europe
essa ha rappresentato un modo per conoscere, anche se superficialmente,
altri stili, altri modi di praticare il karate. Personalmente
questa gara (e per me è stata la prima) mi ha dato l'occasione
di rendermi conto veramente di quanto la nostra scuola sia valida,
e di questo mi sono accorto soprattutto paragonando il nostro
stile con quello di altre scuole.
So che forse è sbagliato fare questi paragoni,
ma nonnostante tutto è staot proprio in questa gara che
mi sono sentito orgoglioso di appartenere a questa grande famiglia
che è lo Shorei-Kan Europe.
Spesso si dice, ma non si pensa veramente, che
l'importante è partecipare; per me questa volta, e lo posso
affermare in tutta sincerità, l'importante non era vincere,
ma fare del mio meglio per riuscire a valorizzare ciò che
io conosco, ho cercato nel mio piccolo di stupire i "profani"
con un karate diverso e probabilmente migliore. Non so se sono
riuscito nel mio intento, so però che tutti gli studenti
di Binasco sono riusciti a mettere in discussione rigide convinzioni
che persistono in gare di questo genere.
Sabino Muccilli
K.C. Shorin-Shorei - Binasco (MI)
Sommario
Una scelta importante
Sono Alessandro, un ragazzo di 19 anni; tre anni
fa decisi di provare a studiare karate. Non sapevo che esistessero
tanti stili, perciò scelsi una palestra a caso dove si
praticava quell'arte e per fortuna scelsi proprio la palestra
in cui si praticava il Goju-Ryu.
Il motivo per cui iniziai, a parte il desiderio
di irrobustire il mio corpo in quanto non praticavo nessuno sport
e passavo buona parte del mio tempo libero in poltrona a guardare
la TV, fu una strana attrazione per l'oriente misterioso. Inoltre,
numerosi film di arti marziali mi convinsero che qualsiasi ragazzo
potesse essere in poco tempo un buon karateka e diventare così
una specie di superuomo. L'idea mi attirò tanto che mi
fece alzare dalla poltrona e iniziare così questa splendida
esperienza che è il karate Goju-Ryu.
Scontati sono i ringraziamenti che posso fare
al M° Toguchi, che ha permesso lo studio di questo stile al
grande pubblico, al M° Tamano, che ha dedicato la sua vita
divulgando qui in occidente il karate, ed infine al mio Sensei,
M° Echelli, che mi permette di scoprire ed imparare quest'arte
di vita che mi insegna ad essere veramente uomo.
Desidero con questo augurare a tutti voi di maturare
nel corpo e nello spirito grazie a questa esperienza splendida
che è il karate Goju-Ryu
Alessandro Corda
K.C. Shorin-Shorei - Binasco (MI)
Sommario
Storia di una ricerca
Ho praticato per circa due anni e mezzo karate
Shotokan seguendo l'insegnamento del mio maestro Dario Mussel.
Man mano che procedevo, intuivo nel suo modo di insegnare una
ricerca costante di qualcosa che andasse al di là della
tecnica, appresa dall'insegnamento del M° Shirai. Questa ricerca
lo ha portato, dopo esperienze con altri insegnanti, alla conoscenza
del karate Goju-Ryu della scuola Shorei-Kan del M° Tamano,
e più precisamente presso il dojo del M° Echelli; io
ed una parte dei miei compagni di pratica lo abbiamo seguito.
Ciò che ha spinto me, già praticante
di un altro stile, a cercare un'altra "strada" è
stato essenzialmente l'esperienza che ho vissuto nello stage diretto
dal M° Tamano, unita al desiderio di avvicinarmi ad uno stile
che rispettasse il più possibile il metodo tradizionale.
Certamente mi hanno conquistata anche la serenità, la disponibilità
e la serietà che ho visto negli insegnanti e negli allievi
che ho avuto il piacere di conoscere. Metodi di studio come lo
sviluppo dell'energia attraverso la respirazione, la coordinazione
mediante il ritmo musicale e la continua evoluzione nel combattimento
mi hanno fatto sentire stimoli nuovi e mi hanno definitivamente
coinvolta.
Adesso, insieme ad un po' di timore per un cammino
lungo e non facile da percorrere (l'impegno che viene richiesto
è veramente tanto!), c'è per me finalmente l'entusiasmo
di fare in modo valido quello in cui credo, cioè allenare
il mio corpo insieme al mio spirito per migliorarli.
Qualche sera fa un bambino di 7 anni, che pratica
nel corso pomeridiano, ha accompagnato il padre, che aveva manifestato
vaghe intenzioni di cominciare, alla lezione per adulti, perché
vedesse come essa si svolge. Il padre seguiva tutto con grande
attenzione, cercando probabilmente di valutare ciò che
vedeva e di confrontarlo con le sue motivazioni. Il figlio, con
molta naturalezza, si "scatenava" senza risparmiarsi
per imitare i movimenti degli adulti, conquistandosi il suo pezzetto
di palestra. Non c'era preoccupazione ne' irritazione per il suo
ripetere le parole sottovoce, c'era armonia. Penso che ciascuno
di noi, quando esce dal luogo in cui pratica, non possa che portarsela
dentro.
Dario Mussel pratica sotto l'insegnamento del
M° Echelli. La sua scuola si chiama Shin Kei Do Kan;
opera in due palestre.
Sommario
Una conversione non senza difficoltà
Quando cominciai a praticare karate ero un bambino.
Mi allenavo sotto la guida del M° Marco Paluan, che insegnava
a me ed ai miei compagni le basi del Goju-Ryu giapponese. Col
passare degli anni crescevo e aumentavo il grado della mia preparazione.
Un anno e mezzo fa, quando ero cintura marrone, il maestro ci
disse che avremmo cambiato stile di karate poichè, come
ci spiegò, egli cercava la forma originaria della pratica.
Mi sentii molto affranto, ero vicino alla cintura nera e questo
cambiamento significava ricominciare da capo.
Fu così che intrapresi lo studio del Goju-Ryu
Shorei-Kan di Okinawa, scoprendo progressivamente i vantaggi del
nuovo allenamento, basato su una salda acquisizione dei fondamentali
ed il continuo ripasso dei vari stadi di apprendimento della disciplina.
Un secondo vantaggio portato dal cambiamento è il nuovo
rapporto che si è instaurato tra noi e le cinture nere
della scuola Shorin-Shorei di Binasco (MI), diretta dal M°
Rino Echelli, il maestro del nostro insegnante. Le cinture nere
dello Shorin-Shorei infatti sono sempre molto disponibili nell'aiutarci
a superare i diversi passaggi di grado.
All'inizio l'esecuzione dei kata o delle singole
tecniche non mi convinceva, le posizioni erano molto più
strette che nel Goju-Ryu giapponese, ma attraverso uno studio
attento ed i numerosi consigli del mio insegnante Marco Paluan
ho scoperto di avere acquisito maggiore stabilità e velocità
nei movimenti. Un altro aspetto che mi ha colpito del Goju-Ryu
di Okinawa è l'importanza data alla respirazione, grazie
alla quale è possibile sviluppare una grande energia interna
ed una grande efficacia. Inizialmente ero scettico, e come me
anche i miei compagni, ma ora non rimpiangiamo il vecchio stile
e siamo sempre più soddisfatti di quello che stiamo praticando.
Cristian Bozzetti, anni 16
praticante presso il dojo Go Rin Ryu di Noceto (PR)
Sommario
Domande al maestro dai bambini
Come ha cominciato a fare karate? (Azzoni Emanuele,
anni 11, Go Rin Ryu - Noceto)
Nella sua vita ha mai combattuto realmente? (Coccini
Davide, anni 9, Go Rin Ryu - Noceto)
Sommario
Quanti stili di karate conosci?
Spesso gli allievi più piccoli mi rivolgono
questa domanda, chiedendomi inoltre se pratico altre discipline
e portandomi come esempio loro amici e conoscenti che sono "maestri"
di varie arti marziali.
Per spiegare il mio punto di vista uso questo
esempio: quando uno mangia, se la sua ciotola è colma si
sazia, quindi non sente la necessità ed il bisogno di mangiare
o prendere altro cibo dalla ciotola di un altro.
In verità questa è una situazione
molto diffusa oggi. Sono molti quelli coloro che praticano contemporaneamente
diversi stili di karate e si interrogano su quale sia lo stile
più completo ed efficace. Personalmente ritengo che il
motivo che spinge costoro a cimentarsi in altre discipline sia
la loro interiore necessità di "saziarsi", in
quanto il loro modo, il loro istruttore o lo stesso stile di karate
che praticano sono privi di sostanza, di nutrimento, incapaci
cioè di appagarli. Non è quindi la quantità
di tecniche conosciute a formare un bravo karateka, ma solo la
capacità di conoscere e saper realizzare esattamente ogni
singola tecnica può portare a dei buoni risultati.
Questo è quello ciò che personalmente
ho trovato nel Goju-Ryu dello SHorei-Kan: un metodo di insegnamento
ben preciso che nulla lascia al caso e che permette di conoscere
e sviluppare ogni tecnica in modo preciso e sistematico. Per ritornare
all'esempio iniziale paragonerei questo metodo di insegnamento
creato dal M° Toguchi alla ciotola; una ciotola però
piena di tutti gli elementi essenziali e necessari precrescere,
non solo fisicamente ma anche spiritualmente.
La strada per arrivare a comprendere interamente
il nostro Goju-Ryu è sicuramente piena di difficoltà,
ma anche ricca di indicazioni per arrivare alla meta. Il Maestro
Tamano ci ha mostrato questa strada e con il suo insegnamento
ci offre la possibilità stessa di percorrerla, ma ovviamente
ognuno di noi deve camminare con le proprie gambe e per fare questo
bisogna avere dei "buoni fondamentali", che si acquisiscono
solo con una continua, assidua e costante pratica ed allenamento.
Rispondendo quindi alla domanda "Quanti stili
di karate conosci?", penso che qualsiasi VERA arte, se applicata
nella sua pienezza, è cosìvasta da non richiedere
la necessità o il bisogno di sperimentarne altre e di conseguenza
ritengo che vantarsi o affermere di conoscere varie discipline
sia nella maggior parte dei casi o illusione o pura millanteria.
Bruno Butera
Shorei-Kan Bergamo
Sommario
Saluti dalla palestra di Losanna
Mi piace il karate, soprattutto le spinte (Ude
Tate Fuse, NdR); il maestro è molto gentile con noi,
ma non sgrida abbastanza.
Trân TRAN, 8 anni
Mi piace fare il Kata Dai Ni, il bunkai kumite,
mi piace anche fare ogoshi, il riscaldamento a terra. Mi
piacciono le spinte (Ude Tate Fuse) quando sono io a contare.
Mi piace soprattutto fare la caduta in avanti sulla gamba destra.
Il maestro è gentile. Non mi piace fare le cadute in avanti
sulla gamba sinistra.
Khuê TRAN, 10 anni
Il karate è bello. Il Maestro di karate
è geniale
Laura DERIAZ, 8 anni
Il Maestro è molto gentile. Non mi piace
fare il kata, invece mi piace fare gli esercizi a terra. Per contro
ci sono due ragazzi che non mi piacciono.
Alexia DERIAZ, 11 anni
Mi piace correre nella palestra di karate. Mi
piace fare degli esercizi. Mi piace fare ogoshi. Mi piace
fare le cadute. Mi piace il karate!!!
Yasmina MAHINIC, 11 anni
Mi piace molto praticare il karate. Si impara
un certo spirito. Abbiamo una palestra grande dove si può
fare tutto, anche correre. Il maestro è molto gentile.
Il mio giorno preferito è il venerdì, dalle ore
19.30 alle 21. Il nostro maestro si chiama Otto Kölbl, ma
noi lo diciamo in giapponese: Sensei Otto Kölbl.
Maniks KRASNIQI, 12 anni
Mi piace fare ogoshi e correre intorno
alla palestra. Mi piace molto il karate, si possono usare tante
cose. Il maestro è molto gentile.
Angelina KRASNIQI, 9 anni
Mi piace fare ogoshi per sentire scricchiolare
la schiena del mio avversario! Lo Shorei-Kan fortifica il mio
corpo ed il mio spirito e mi aiuta a parare gli tsuki terribili
di Otto Kölbl sensei.
Frédéric VON ARX, farmacista
Mi piacciono le arti marziali e dato che porto
gli occhiali ho scelto il karate perchè posso allenarmi
senza troppo pericolo e inoltre forse... giorno difendermi se
qualcuno vorrà "rompermi gli occhiali". Quello
che manca un poco nei corsi è lo spirito di quest'arte...
forse avremmo bisogno di avere più spiegazioni... forse
un po' più sul serio.
Tuong TRAN
Il karate è una disciplina che ci aiuta
a rinforzare lo spirito e il corpo per riuscire a padroneggiare
meglio i nostri atti nella vita di ogni giorno.
Josè Luis PAYO, conducente di autocarri
Sommario
Promozioni nel 1993
Cinture nere di karate
Shodan
1. Alvarez Santos Juan, Madrid, 6.2.1993
2. Diaz Diezma Julian
3. Serrano Marin Victor Manuel
4. Lopez Rodriguez Juan Carlos
5. Martin Garzia Rafael
6. Sanchez Chaparro Alejandro
7. Cerveau Frédéric, La Réunion, 5.4.1993
8. Cerveau Bruno
9. Pedini Emanuela, Perugia, 6.8.1993
10. Papi Andrea
11. Dall'Ovo Eleonora, Saronno, 20.11.1993
12. Pellizzari Claudio
Nidan
1. Cellammare Angelo, Binasco, 6.8.1993
2. Pederetti Emanuela
3. Genovese Claudio
4. Ciavi Giovanni, Perugia
5. Curaco Pietro
Sandan
1. Marsapa Jean, La Réunion, 5.4.1993
2. Poupeau Dominique, Nontron, 11.4.1993
3. Tesei Alessandro, Milano, 6.8.1993
Istruttori di karate
1. Longoni Andrea, Milano, 20.11.1993
2. Kölbl Otto, Losanna
Cinture nere di kobudo
Shodan
1. Zucchero Olivier, Ginevra, 19.6.1993
2. Poupeau Frank, Parigi, 25.8.1993
3. Kölbl Otto, Losanna
4. Cavallari Iliano, Saronno, 21.11.1993
5. Migliavacca Stefano
6. Budry Olivier, Ginevra
7. Lundi Gianluca, Meldora
8. Caggiano Stefano
Sandan
1. Beillard Giuliano, Milano, 21.11.1993
Istruttori di kobudo
1. Vergnani Ivan, 21.11.1993
2. Fabbroni Peter
3. Olivi Federico
4. Balduin Luciano
5. Dalla Valle Armando
Assistenti Istruttori di kobudo
1. Terzaghi Alessandro
Sommario
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