GIORNALE dello Shorei-Kan Europe

Numero 6 - ottobre 1990

 

Sommario

Editoriale di Shihan Toshio Tamano
A Roberto
Uno stage eccezionale ad Orleans di Fabrice Roffè
Una gara di Luigi Tanzillo e Sabino Muccilli
Una scelta importante di Alessandro Corda
Storia di una ricerca
Una conversione non senza difficoltà di Cristian Bozzetti
Quanti stili di karate conosci? di Bruno Butera
Saluti dalla palestra di Losanna
Promozioni nel 1993

 

Editoriale

In qualità di rappresentante dello Shorei-Kan Europe visitai nell'agosto scorso Kancho Seikichi Toguchi a Tokyo. I rappresentanti degli Stati Uniti e del Canada erano ugualmente presenti. Fu per noi l'occasione di riflettere insieme sullo sviluppo futuro dell'organizzazione Shorei-Kan; tra i numerosi progetti elaborati figurano uno stage internazionale ed una dimostrazione in Okinawa nel luglio 1992. Tutti i membri dell'associazione Shorei-Kan Europe che hanno intenzione di partecipare a questo avvenimento eccezionale dovrebbero fin d'ora cominciare a risparmiare!

Durante questa stessa riunione, Kancho Toguchi ci ha comunicato questa buona notizia: il suo libro sul sistema Shorei-Kan, atteso da tanti anni, uscirà in Giappone alla fine di settembre 1990. Nel momento in cui leggerete queste righe sarà già uscito. Benchè sia scritto in giapponese questo libro contiene numerose fotografie, quindi potrà essere molto utile per voi tutti. Alcune copie saranno disponibili presso la sede centrale.

Il mio libro intitolato "Karate Goju-Ryu di Okinawa" è già uscito in Giappone nel luglio scorso. Sono il primo maestro nella storia del karate a rivelare la teoria segreta dell'arte. Alla richiesta pressante di numerosi allievi, sto ora dedicando il mio tempo libero alla sua traduzione in lingua inglese. Il maestro Toguchi era molto soddisfatto della mia opera. Invitato a celebrare l'uscita ufficiale del mio libro, il Maestro ha dichiarato che lo considera come il suo proprio testamento per il Karate. Queste parole mi hanno ovviamente incantato, però quello che voglio dirvi adesso è che mi sento più che mai responsabile di una missione: quella di difendere lo spirito e le tecniche del karate Shorei-Kan da una parte all'altra del mondo. Per raggiungere questo scopo ho bisogno dell'aiuto di ognuno di voi, membri dello Shorei-Kan Europe.

Toshio Tamano
Direttore Tecnico dello Shorei-Kan Europe

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A Roberto

Speriamo che la nostra lettera ti trovi, ovunque tu sia, di buon spirito.
Rimpiangiamo la tua presenza ed ovviamente questa bocca così grande che era la tua e che poteva racchiudere più aneddoti e scherzi di quanti noi ne potessimo digerire. Ora sì, il tuo ultimo scherzo ha cambiato le nostre risate in lacrime. Perchè questa volta era proprio esagerato.
Però basta così, non è il momento per critiche o rimproveri, poichè siamo qui insieme al Maestro nella scuola che ti piaceva tanto. E', in un certo senso, il tuo ultimo stage e noi siamo pronti ad allenarci in compagnia del tuo spirito, mettendoci la stessa energia e lo stesso sforzo che tu ci dedicavi.

Addio, Roberto, il karate Shorei-Kan che tutti noi formiamo ti ringrazia per avere contribuito a far crescere il fiore di ciliegio che sta nei nostri cuori.

A te,
Shorei-Kan Madrid

Roberto Moreno Regidor era istruttore Shorei-Kan a Barcellona. Ha trovato la morte in un incidente stradale il 2 giugno 1990, all'età di 30 anni.

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Uno stage eccezionale ad Orleans

Quando entrammo in questo dojo di Judo vicino ad Orleans, capii subito che stavamo per vivere un avvenimento eccezionale.
Avevamo appuntamento dopo pranzo davanti all'albergo dove erano state riservate per noi alcune camere abbastanza comode. Arrivato sul posto verso mezzogiorno, conobbi la coppia responsabile di quello stabilimento

Fabrice Roffè
scuola di Parigi

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Una gara

Domenica 6 febbraio ha avuto luogo il torneo COOP Lombardia, una manifestazione di arti marziali durante la quale si sono svolte gare di karate, sia di kata che di kumite. A questa manifestazione ha partecipato anche il K.C. Shorin-Shorei del maestro Rino Echelli con un buon numero di ragazzi e di bambini. Dopo esserci ritrovati presso la palestra di Binasco siamo subito partiti per raggiungere il palazzetto dello sport di San Fruttuoso, vicino a Monza.

Prima dell'inizio delle gare di kata siamo stati suddivisi in categorie in base all'età e alla cintura. Gli stili partecipanti erano quattro: il SANKUDO, lo SHOTOKAN, lo SHITO-RYU ed il nostro GOJU-RYU SHOREI-KAN.

Alle 9.30 sono iniziate le gare sia dei bambini che degli adulti. Si sono così svolte due manches, in ognuna delle quali ogni atleta presentava un kata; l'accesso alle finali era deciso in base alla somma del punteggio dei due kata.

Tra tutti i rappresentanti del K.C. Shorin-Shorei solo Sabino Muccilli, cintura nera shodan, si è qualificato per le finali grazie all'ottima esecuzione dei kata KAKUHA DAI ICHI e KAKUHA DAI NI. Mentre tutti gli altri atleti portavano in finale i kata più spettacolari, Sabino sbalordiva tutti, sia arbitri che spettatori, con l'esecuzione del kata TENSHO. Grazie a quest'ultimo è riuscito a qualificarsi per il secondo posto.

Le gare sono finite a mezzogiorno, ma purtroppo per la premiazione siamo stati costretti ad attendere la conclusione delle gare di kunite, alle quali nessuno di noi ha partecipato. Così solo verso le 17 siamo tornati a casa felici, sia del risultato che della bella giornata passata in compagnia.

Luigi Tanzillo
K.C. Shorin-Shorei - Binasco (MI)

 

L'esperienza di una gara è una cosa che può essere più o meno considerata come valida. Sicuramente, però, per gli studenti di Binasco dello Shorei-Kan Europe essa ha rappresentato un modo per conoscere, anche se superficialmente, altri stili, altri modi di praticare il karate. Personalmente questa gara (e per me è stata la prima) mi ha dato l'occasione di rendermi conto veramente di quanto la nostra scuola sia valida, e di questo mi sono accorto soprattutto paragonando il nostro stile con quello di altre scuole.

So che forse è sbagliato fare questi paragoni, ma nonnostante tutto è staot proprio in questa gara che mi sono sentito orgoglioso di appartenere a questa grande famiglia che è lo Shorei-Kan Europe.

Spesso si dice, ma non si pensa veramente, che l'importante è partecipare; per me questa volta, e lo posso affermare in tutta sincerità, l'importante non era vincere, ma fare del mio meglio per riuscire a valorizzare ciò che io conosco, ho cercato nel mio piccolo di stupire i "profani" con un karate diverso e probabilmente migliore. Non so se sono riuscito nel mio intento, so però che tutti gli studenti di Binasco sono riusciti a mettere in discussione rigide convinzioni che persistono in gare di questo genere.

Sabino Muccilli
K.C. Shorin-Shorei - Binasco (MI)

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Una scelta importante

Sono Alessandro, un ragazzo di 19 anni; tre anni fa decisi di provare a studiare karate. Non sapevo che esistessero tanti stili, perciò scelsi una palestra a caso dove si praticava quell'arte e per fortuna scelsi proprio la palestra in cui si praticava il Goju-Ryu.

Il motivo per cui iniziai, a parte il desiderio di irrobustire il mio corpo in quanto non praticavo nessuno sport e passavo buona parte del mio tempo libero in poltrona a guardare la TV, fu una strana attrazione per l'oriente misterioso. Inoltre, numerosi film di arti marziali mi convinsero che qualsiasi ragazzo potesse essere in poco tempo un buon karateka e diventare così una specie di superuomo. L'idea mi attirò tanto che mi fece alzare dalla poltrona e iniziare così questa splendida esperienza che è il karate Goju-Ryu.

Scontati sono i ringraziamenti che posso fare al M° Toguchi, che ha permesso lo studio di questo stile al grande pubblico, al M° Tamano, che ha dedicato la sua vita divulgando qui in occidente il karate, ed infine al mio Sensei, M° Echelli, che mi permette di scoprire ed imparare quest'arte di vita che mi insegna ad essere veramente uomo.

Desidero con questo augurare a tutti voi di maturare nel corpo e nello spirito grazie a questa esperienza splendida che è il karate Goju-Ryu

Alessandro Corda
K.C. Shorin-Shorei - Binasco (MI)

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Storia di una ricerca

Ho praticato per circa due anni e mezzo karate Shotokan seguendo l'insegnamento del mio maestro Dario Mussel. Man mano che procedevo, intuivo nel suo modo di insegnare una ricerca costante di qualcosa che andasse al di là della tecnica, appresa dall'insegnamento del M° Shirai. Questa ricerca lo ha portato, dopo esperienze con altri insegnanti, alla conoscenza del karate Goju-Ryu della scuola Shorei-Kan del M° Tamano, e più precisamente presso il dojo del M° Echelli; io ed una parte dei miei compagni di pratica lo abbiamo seguito.

Ciò che ha spinto me, già praticante di un altro stile, a cercare un'altra "strada" è stato essenzialmente l'esperienza che ho vissuto nello stage diretto dal M° Tamano, unita al desiderio di avvicinarmi ad uno stile che rispettasse il più possibile il metodo tradizionale. Certamente mi hanno conquistata anche la serenità, la disponibilità e la serietà che ho visto negli insegnanti e negli allievi che ho avuto il piacere di conoscere. Metodi di studio come lo sviluppo dell'energia attraverso la respirazione, la coordinazione mediante il ritmo musicale e la continua evoluzione nel combattimento mi hanno fatto sentire stimoli nuovi e mi hanno definitivamente coinvolta.

Adesso, insieme ad un po' di timore per un cammino lungo e non facile da percorrere (l'impegno che viene richiesto è veramente tanto!), c'è per me finalmente l'entusiasmo di fare in modo valido quello in cui credo, cioè allenare il mio corpo insieme al mio spirito per migliorarli.

Qualche sera fa un bambino di 7 anni, che pratica nel corso pomeridiano, ha accompagnato il padre, che aveva manifestato vaghe intenzioni di cominciare, alla lezione per adulti, perché vedesse come essa si svolge. Il padre seguiva tutto con grande attenzione, cercando probabilmente di valutare ciò che vedeva e di confrontarlo con le sue motivazioni. Il figlio, con molta naturalezza, si "scatenava" senza risparmiarsi per imitare i movimenti degli adulti, conquistandosi il suo pezzetto di palestra. Non c'era preoccupazione ne' irritazione per il suo ripetere le parole sottovoce, c'era armonia. Penso che ciascuno di noi, quando esce dal luogo in cui pratica, non possa che portarsela dentro.

Dario Mussel pratica sotto l'insegnamento del M° Echelli. La sua scuola si chiama Shin Kei Do Kan; opera in due palestre.

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Una conversione non senza difficoltà

Quando cominciai a praticare karate ero un bambino. Mi allenavo sotto la guida del M° Marco Paluan, che insegnava a me ed ai miei compagni le basi del Goju-Ryu giapponese. Col passare degli anni crescevo e aumentavo il grado della mia preparazione. Un anno e mezzo fa, quando ero cintura marrone, il maestro ci disse che avremmo cambiato stile di karate poichè, come ci spiegò, egli cercava la forma originaria della pratica. Mi sentii molto affranto, ero vicino alla cintura nera e questo cambiamento significava ricominciare da capo.

Fu così che intrapresi lo studio del Goju-Ryu Shorei-Kan di Okinawa, scoprendo progressivamente i vantaggi del nuovo allenamento, basato su una salda acquisizione dei fondamentali ed il continuo ripasso dei vari stadi di apprendimento della disciplina. Un secondo vantaggio portato dal cambiamento è il nuovo rapporto che si è instaurato tra noi e le cinture nere della scuola Shorin-Shorei di Binasco (MI), diretta dal M° Rino Echelli, il maestro del nostro insegnante. Le cinture nere dello Shorin-Shorei infatti sono sempre molto disponibili nell'aiutarci a superare i diversi passaggi di grado.

All'inizio l'esecuzione dei kata o delle singole tecniche non mi convinceva, le posizioni erano molto più strette che nel Goju-Ryu giapponese, ma attraverso uno studio attento ed i numerosi consigli del mio insegnante Marco Paluan ho scoperto di avere acquisito maggiore stabilità e velocità nei movimenti. Un altro aspetto che mi ha colpito del Goju-Ryu di Okinawa è l'importanza data alla respirazione, grazie alla quale è possibile sviluppare una grande energia interna ed una grande efficacia. Inizialmente ero scettico, e come me anche i miei compagni, ma ora non rimpiangiamo il vecchio stile e siamo sempre più soddisfatti di quello che stiamo praticando.

Cristian Bozzetti, anni 16
praticante presso il dojo Go Rin Ryu di Noceto (PR)

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Domande al maestro dai bambini

Come ha cominciato a fare karate? (Azzoni Emanuele, anni 11, Go Rin Ryu - Noceto)

Nella sua vita ha mai combattuto realmente? (Coccini Davide, anni 9, Go Rin Ryu - Noceto)

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Quanti stili di karate conosci?

Spesso gli allievi più piccoli mi rivolgono questa domanda, chiedendomi inoltre se pratico altre discipline e portandomi come esempio loro amici e conoscenti che sono "maestri" di varie arti marziali.

Per spiegare il mio punto di vista uso questo esempio: quando uno mangia, se la sua ciotola è colma si sazia, quindi non sente la necessità ed il bisogno di mangiare o prendere altro cibo dalla ciotola di un altro.

In verità questa è una situazione molto diffusa oggi. Sono molti quelli coloro che praticano contemporaneamente diversi stili di karate e si interrogano su quale sia lo stile più completo ed efficace. Personalmente ritengo che il motivo che spinge costoro a cimentarsi in altre discipline sia la loro interiore necessità di "saziarsi", in quanto il loro modo, il loro istruttore o lo stesso stile di karate che praticano sono privi di sostanza, di nutrimento, incapaci cioè di appagarli. Non è quindi la quantità di tecniche conosciute a formare un bravo karateka, ma solo la capacità di conoscere e saper realizzare esattamente ogni singola tecnica può portare a dei buoni risultati.

Questo è quello ciò che personalmente ho trovato nel Goju-Ryu dello SHorei-Kan: un metodo di insegnamento ben preciso che nulla lascia al caso e che permette di conoscere e sviluppare ogni tecnica in modo preciso e sistematico. Per ritornare all'esempio iniziale paragonerei questo metodo di insegnamento creato dal M° Toguchi alla ciotola; una ciotola però piena di tutti gli elementi essenziali e necessari precrescere, non solo fisicamente ma anche spiritualmente.

La strada per arrivare a comprendere interamente il nostro Goju-Ryu è sicuramente piena di difficoltà, ma anche ricca di indicazioni per arrivare alla meta. Il Maestro Tamano ci ha mostrato questa strada e con il suo insegnamento ci offre la possibilità stessa di percorrerla, ma ovviamente ognuno di noi deve camminare con le proprie gambe e per fare questo bisogna avere dei "buoni fondamentali", che si acquisiscono solo con una continua, assidua e costante pratica ed allenamento.

Rispondendo quindi alla domanda "Quanti stili di karate conosci?", penso che qualsiasi VERA arte, se applicata nella sua pienezza, è cosìvasta da non richiedere la necessità o il bisogno di sperimentarne altre e di conseguenza ritengo che vantarsi o affermere di conoscere varie discipline sia nella maggior parte dei casi o illusione o pura millanteria.

Bruno Butera
Shorei-Kan Bergamo

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Saluti dalla palestra di Losanna

Mi piace il karate, soprattutto le spinte (Ude Tate Fuse, NdR); il maestro è molto gentile con noi, ma non sgrida abbastanza.

Trân TRAN, 8 anni

Mi piace fare il Kata Dai Ni, il bunkai kumite, mi piace anche fare ogoshi, il riscaldamento a terra. Mi piacciono le spinte (Ude Tate Fuse) quando sono io a contare. Mi piace soprattutto fare la caduta in avanti sulla gamba destra. Il maestro è gentile. Non mi piace fare le cadute in avanti sulla gamba sinistra.

Khuê TRAN, 10 anni

Il karate è bello. Il Maestro di karate è geniale

Laura DERIAZ, 8 anni

Il Maestro è molto gentile. Non mi piace fare il kata, invece mi piace fare gli esercizi a terra. Per contro ci sono due ragazzi che non mi piacciono.

Alexia DERIAZ, 11 anni

Mi piace correre nella palestra di karate. Mi piace fare degli esercizi. Mi piace fare ogoshi. Mi piace fare le cadute. Mi piace il karate!!!

Yasmina MAHINIC, 11 anni

Mi piace molto praticare il karate. Si impara un certo spirito. Abbiamo una palestra grande dove si può fare tutto, anche correre. Il maestro è molto gentile. Il mio giorno preferito è il venerdì, dalle ore 19.30 alle 21. Il nostro maestro si chiama Otto Kölbl, ma noi lo diciamo in giapponese: Sensei Otto Kölbl.

Maniks KRASNIQI, 12 anni

Mi piace fare ogoshi e correre intorno alla palestra. Mi piace molto il karate, si possono usare tante cose. Il maestro è molto gentile.

Angelina KRASNIQI, 9 anni

Mi piace fare ogoshi per sentire scricchiolare la schiena del mio avversario! Lo Shorei-Kan fortifica il mio corpo ed il mio spirito e mi aiuta a parare gli tsuki terribili di Otto Kölbl sensei.

Frédéric VON ARX, farmacista

Mi piacciono le arti marziali e dato che porto gli occhiali ho scelto il karate perchè posso allenarmi senza troppo pericolo e inoltre forse... giorno difendermi se qualcuno vorrà "rompermi gli occhiali". Quello che manca un poco nei corsi è lo spirito di quest'arte... forse avremmo bisogno di avere più spiegazioni... forse un po' più sul serio.

Tuong TRAN

Il karate è una disciplina che ci aiuta a rinforzare lo spirito e il corpo per riuscire a padroneggiare meglio i nostri atti nella vita di ogni giorno.

Josè Luis PAYO, conducente di autocarri

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Promozioni nel 1993

Cinture nere di karate

Shodan
1. Alvarez Santos Juan, Madrid, 6.2.1993
2. Diaz Diezma Julian
3. Serrano Marin Victor Manuel
4. Lopez Rodriguez Juan Carlos
5. Martin Garzia Rafael
6. Sanchez Chaparro Alejandro
7. Cerveau Frédéric, La Réunion, 5.4.1993
8. Cerveau Bruno
9. Pedini Emanuela, Perugia, 6.8.1993
10. Papi Andrea
11. Dall'Ovo Eleonora, Saronno, 20.11.1993
12. Pellizzari Claudio

Nidan
1. Cellammare Angelo, Binasco, 6.8.1993
2. Pederetti Emanuela
3. Genovese Claudio
4. Ciavi Giovanni, Perugia
5. Curaco Pietro

Sandan
1. Marsapa Jean, La Réunion, 5.4.1993
2. Poupeau Dominique, Nontron, 11.4.1993
3. Tesei Alessandro, Milano, 6.8.1993

Istruttori di karate
1. Longoni Andrea, Milano, 20.11.1993
2. Kölbl Otto, Losanna

 

Cinture nere di kobudo

Shodan
1. Zucchero Olivier, Ginevra, 19.6.1993
2. Poupeau Frank, Parigi, 25.8.1993
3. Kölbl Otto, Losanna
4. Cavallari Iliano, Saronno, 21.11.1993
5. Migliavacca Stefano
6. Budry Olivier, Ginevra
7. Lundi Gianluca, Meldora
8. Caggiano Stefano

Sandan
1. Beillard Giuliano, Milano, 21.11.1993

Istruttori di kobudo
1. Vergnani Ivan, 21.11.1993
2. Fabbroni Peter
3. Olivi Federico
4. Balduin Luciano
5. Dalla Valle Armando

Assistenti Istruttori di kobudo
1. Terzaghi Alessandro

 

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