Il kobudo
Di Cinzia Cozzolino e Rino
Echelli
In maniera semplicistica, si potrebbe definire
quest'Arte Marziale come una disciplina che ha sviluppato la lotta
con le armi. La differenza principale rispetto ad altre arti marziali,
però, è che non si tratta di armi tradizionali come
la spada, la lancia o l'arco, bensì di semplici strumenti
della vita quotidiana e di attrezzi agricoli.
All'origine di questa pratica, infatti, i contadini dell'isola
di Okinawa (arcipelago a sud del Giappone) usavano il bo
(bastone lungo per il trasporto di secchi), il kai (remo
da barca), il kama (falcetto) ed altri strumenti spesso
come vere e proprie armi, a scopo difensivo.
La storia
Fino al Ventesimo secolo il Kobudo, o Kobujutsu,
non era considerata un'arte marziale neppure ad Okinawa, ed accadeva
piuttosto che ogni villaggio si fosse specializzato nell'utilizzo
di una sola arma, possedendo la conoscenza di alcune tecniche;
si trattava dunque di un sapere ancora disperso e frammentario.
Si deve al maestro Moden Yabiku, già
famoso maestro di Shorin-Ryu, il merito di aver raccolto per primo
tutte queste tecniche viaggiando tra i diversi villaggi, e di
aver fondato una scuola e, ancor più importante, una vera
e propria società di ricerche sul kobujutsu (chiamata Ryukyu
Kobujutsu Kenkyu Kai) che aveva lo scopo di insegnare questa
straordinaria arte al pubblico.
E' da citare anche l'impresa, contemporanea e non meno importante,
di un altro grande maestro, studioso anche di arti marziali cinesi,
il M° Shinko Matayoshi, che si interessò allo studio
di quest'arte elaborandone uno stile; tutavia il M° Matayoshi
decise di non rendere il frutto del suo lavoro disponibile al
grande pubblico, ma di trasmetterlo solo al figlio Shimpo.
Nel 1947, alla morte del padre, il
M° Shimpo Matayoshi decise che era giunto il momento di diffondere
gli insegnamenti della sua scuola e, nel 1970, fondò la
Federazione di Kobudo delle Ryukyu, la Ryukyu Kobudo Renmei.
Il kobujutsu inizialmente era relegato allo
studio di una o due armi durante le lezioni di karate, restava
ancora un'arte misteriosa e sconosciuta; esso deve la sua diffusione
in Giappone in modo particolare agli sforzi del M° Shinkei
Taira.
Il maestro Taira, già studente del M° Gichin Funakoshi,
divenne l'allievo successore del M° Moden Yabiku alla scuola
di Naha City; è a lui che si deve la riorganizzazione e
la strutturazione nel 1940 della Ryukyu Kobudo Hozon Shinko
Kai, l'organizzazione per la preservazione e lo sviluppo del
Kobudo Ryukyu. Tra le altre cose, sembra che sia stato proprio
lui il primo ad utilizzare il nome Kobudo al posto del più
antico Kobujutsu.
Successore del M° Taira fu poi il M°
Eisuke Akamine, nominato nel 1970 presidente della citata organizzazione,
tuttora attiva nello sviluppo del Kobudo.
Dal Giappone all'Occidente
La possibilità di apprendere un'arte
tanto antica ed affascinante si è presentata a noi, nelle
nostre città in Italia, grazie al contributo del M°
Roberto Fassi, appassionato studiosoe ricercatore nel campo
delle arti marziali, che ha avuto la lungimiranza di invitare
in Italia in M° Toshio
Tamano (8° dan), di cui era diventato allievo nel 1975,
nella sua scuola di New York.
Siamo veramente riconoscenti al M° Fassi per tutti i suoi
sforzi e la sua dedizione, ed in particolare per averi permesso
di iniziare questa bellissima esperienza con il M° Tamano.
Il M° Toshio Tamano è oggi uno dei
massimi esperti mondiali di kobudo.
Due anni dopo avere ottenuto il diploma di laurea in architettura
all'Università Shibaura, il M° Tamano decide di stabilirsi
ad Okinawa, dove insegnarà nel dojo del M°
Seikichi Toguchi, a sua volta discepolo del M°
Chojun Miyagi, fondatore del Goju-Ryu. Nel 1971 il M°
Toguchi nominerà il M° Tamano rappresentante della
scuola Shorei-Kan per l'America e, nel 1982, anche per l'Europa.
E' proprio ad Okinawa che il M° Tamano approfondisce i suoi
studi di kobudo con i Maestri Shimpo Matayoshi ed Eisuke Akamine.
Dalla sua esperienza con il M° Toguchi, il M° Tamano ha
tratto consiglio ed ispirazione per la creazione di un metodo
importante per sviluppare la popolarità e trasmettere le
tecniche e le conoscenze della scuola da lui rappresentata, preservando
nel contempo lo spirito tradizionale di Okinawa. Questo sistema,
chiamato Shorei-Kai (scuola del rispetto e della cortesia)
consente in modo sistematico, sia ad un principiante che ad un
esperto di arti marziali, l'apprendimento in prima istanza dell'uso
delle cinque armi di base del kobudo di Okinawa: bo,
tonfa, sai, nunchaku e kama e
poi l'approfondimento di tutte le altre armi, per un ttale di
circa 15 armi diverse.
Un sistema di esami, che si articola dal 6° kyu al
5° dan permette allo studente di progredire e di affrontare
tecniche ed esercizi sempre più complessi e vicini al combattimento
reale, senza rischiare di farsi del male, divertendosi e allo
stesso tempo imparando il vero kobudo tradizionale di Okinawa.
Il sistema Shorei-Kai
Il sistema prevede l'insegnamento del seguente
programma:
daruma taiso
esercizi di preparazione fisica specifici che, oltre a rafforzare
e sciogliere in modo particolare polsi, anche, gomiti e spalle,
aiutano a massaggiare gli organi interni grazie al particolare
metodo respiratorio; sono propedeutici all'insegnamento delle
tecniche di base
kihon dosa
tecniche di base semplici e combinate tra loro, delle quali viene
anche studiata la reale applicazione
kata
"preparatori", o di introduzione allo studio dei kata
classici (koryu kata)
kumite
combattimenti prestabiliti, suddivisi in
- kiso kumite: sequenze di tecniche in uno schema di semplice
memorizzazione
- bunkai kumite: tecniche che seguono la sequenza del kata,
permettendo di imparare il significato e l'applicazione di ogni
movimento del kata
- jissen kumite: combattimenti più avanzati, praticati
da cintura nera in poi, con tecniche reali portate con velocità
e potenza.
Attualmente la sede dello Shorei-Kai Europa
è in Francia; il M°
Tamano, in qualità di direttore tecnico, coordina tutte
le attività dei diversi dojo e supervisiona l'allenamento
di tutti i suoi istruttori.
Per avere informazioni aggiuntive o gli indirizzi dei dojo dove
è possibile praticare quest'arte è possibile rivolgersi
al M° Echelli,
telefonicamente, via e-mail oppure di persona, presso lo Sport-Center
di Milano o le scuole Shorin-Shorei di Binasco
e Pavia.
|